Scout a Bergamo ai tempi del Coronavirus
Scout CNGEI a Bergamo ai tempi del Coronavirus
Ve la ricordate questa foto?
Era il 18 Marzo, solo a 200 metri da casa mia. Questa vicinanza, di tempo e di luogo, riesce a rendere bene l’idea del groppo in gola che mi prende quando guardo la foto. Oppure quando penso a mia zia, che non c’è più, ad amici e conoscenti che sono in ospedale per il Coronavirus.
Non è una situazione normale questa, ormai lo sappiamo tutti. Anzi, come dice il Capo Scout CNGEI: “Se qualcuno la scorsa estate ci avesse detto che nel 2020 avremmo dovuto affrontare uno stravolgimento del genere… sicuramente lo avremmo preso per matto!”.
Però quando ho indossato il fazzolettone scout (solo, in casa mia davanti al pc) mi sono sentito meglio. Molto meglio. Ho sentito di non esser solo. Abbiamo fatto una riunione del clan con tutti gli adulti della Sezione scout di Bergamo. Sentire il loro calore, parlare di chi non era stato bene, ma soprattutto ascoltare la nuova attività di volontariato proposta dalla nostra Sezione, come succede in molti altri Comuni, è stato rivitalizzante.
Si tratta di un’idea molto semplice ma di sicuro impatto sociale: un anziano oppure un cittadino in difficoltà chiama la rete sociale relativa al suo quartiere del Comune di Bergamo e un volontario gli porta quanto ha richiesto (la spesa, i farmaci o i giornali per esempio). Gli scout fanno parte delle squadre di volontari.
Semplice no? Ma sicuramente di aiuto: pratico perché la persona non deve uscire di casa, e sociale perché sapere che dei volontari si occupano di questo aiuta il morale.
Il Comune di Bergamo ha organizzato squadre di volontari per la consegna di spesa o farmaci e generici beni di prima necessità nei quartieri di tutta la città. C’è chi “adotta” un macellaio (cioè porta la relativa spesa) oppure un’edicola.
Anahi ci racconta: “Ho sempre fatto volontariato (negli scout e fuori) e mi è sempre piaciuto farlo. Significa aiutare gli altri, arricchire le giornate, provare a entrare in contatto con le persone, anche nei grossi limiti di questo periodo”. E così capitano le cose più belle, quasi commoventi: ad esempio, comprare farmaci per una signora che si è scoperta essere l’insegnante delle medie della volontaria Anahi: “È stato bello, anche solo fare due parole al telefono”.
Infatti questa iniziativa, per quanto semplice, ha un forte valore oltre all’aiuto concreto: riscoprire il contatto umano che manca in questa situazione, anche solo per pochi secondi, anche solo attraverso il telefono. “È bello anche solo vedere un vecchietto che ringrazia dalla finestra”.
I capi della Sezione di Bergamo oltre al volontariato hanno deciso di continuare con le attività online in modo da rimanere vicini ai propri ragazzi, più di 400 sul territorio, riadattandosi alla situazione per essere sempre un punto di riferimento.
Per dare un segnale forte hanno girato un video cantando tutti assieme il “Canto dell’amicizia”, che nel testo ricorda come il cammino sia meno duro se fatto in compagnia, e per riaffermare che Lo Scout è sempre sereno, anche nelle difficoltà!
Filippo Schwamenthal, CNGEI Scout di Bergamo