“Scout una volta, scout per sempre” – Intervista a Marco Sgrignoli, tra gli impegni dello Scautismo locale e internazionale
“Lo Scautismo mi ha insegnato a mettere al centro la collaborazione, ma anche l’autonomia. È un mix tra le due cose”
Marco Sgrignoli – per molti semplicemente Sgrigno – è oggi Commissario Internazionale del CNGEI e della Federazione Italiana dello Scautismo, oltre che Capo Gruppo a Bergamo nella sua Sezione di appartenenza.
Ma il suo cammino scout comincia molto prima, a dieci anni, entrando come lupetto.
Nella vita di tutti i giorni, Marco è insegnante di matematica e fisica alle scuole superiori. Un lavoro che, come racconta lui stesso, deve trovare un intreccio importante anche con il suo impegno locale e internazionale nello Scautismo.
Essere adulti nello scautismo CNGEI non significa solo dare continuità a un percorso iniziato da giovani, infatti.
Significa scegliere consapevolmente di impegnarsi, di creare proposte educative sempre stimolanti, di accompagnare i più giovani a crescere con grande apertura i verso gli altri.
Nel CNGEI, lo facciamo attraverso un’educazione non formale, laica ed inclusiva, che mette al centro ogni persona, valorizzando la sua unicità, il confronto e la responsabilità verso la collettività.
Il racconto di Marco mostra con chiarezza che lo scautismo non è una parentesi nella vita. È un modo di abitare il mondo, che lascia tracce profonde nelle relazioni, nelle scelte, nella visione che abbiamo di noi stessi e della società.
E oggi, nel suo ruolo internazionale, Marco contribuisce anche a rafforzare il legame del CNGEI con il movimento scout mondiale, promuovendo valori di cooperazione, solidarietà e cittadinanza globale.
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