- 11 Settembre

Cos’hai messo nello zaino al ritorno? – CANTIERI 2023: LA PORTA DELL’EST – Trieste

LA PORTA DELL’EST – Trieste: Confini e migrazioni a nord-est

Torno dal cantiere di Trieste con lo zaino più pesante di come era alla partenza.
“Più pesante” è forse l’espressione più giusta per descrivere il nostro stato d’animo al tornare a casa da questa esperienza. Certe storie rimangono dentro di noi come un’ancora irremovibile e mettono in discussione la leggerezza con la quale vivevamo prima di conoscerle.

Storie di uomini che hanno patito la fame, vissuto la guerra e subito violenze, uomini che un giorno hanno deciso di intraprendere un lunghissimo viaggio dal dubbio ritorno.
Quando a Saddam i talebani mozzarono tre dita, e con esse il suo futuro in Afghanistan, lui decise di partire, a piedi, verso un mondo sconosciuto ed inospitale.
Salutò i suoi cari, mise alcuni soldi in tasca e raccolse ciò che poteva per poi non voltarsi più indietro. Camminando ha attraversato l’Iran, la Turchia, la Bulgaria, la Serbia, la Croazia e la Slovenia per arrivare infine in Italia.


Saddam però è un uomo che oggi sorride sempre e scherza incessantemente con tutti, anche quando vive nell’abbandono della piazza della stazione di Trieste o nel “Silos”, un edificio pieno di ratti. Quando gli abbiamo chiesto il perché di questa allegria, ci ha risposto che scherzare era per lui l’unico modo per evitare di pensare.
Per centinaia di altre persone arrivate in Italia come Saddam hanno storie simili: stesso viaggio, stessi soprusi e stesse sofferenze. Centinaia di esseri umani di cui si parla continuamente a scuola, a casa e nei media, ma che nonostante ciò solamente incontrandoli hanno ottenuto per noi un volto. È giunto il momento di mettere nel proprio zaino la consapevolezza delle migrazioni e prepararsi a servire.

Nicolò Toro, Compagnia Uebi scebeli, CNGEI Pisa 3