Dal buio alla vita grazie alla forza dei sogni: la storia di Andrea
“La vita è un quadro bianco da dipingere con i colori delle scelte di ogni giorno”: questa piccola frase, presa in prestito da una bellissima canzone di Emma, è esattamente la definizione che più amo della parola “vita”.
Molte scelte richiedono tenacia, altre pazienza, altre saggezza. Tuttavia, sappiamo anche che non tutto ciò che ci accade è sempre frutto della nostra volontà, anche perché le nostre vite sono spesso caratterizzate da momenti di sconforto e dolore.
La mia storia nel mondo scout inizia da uno di questi momenti: la fine di un sogno che stavo faticosamente costruendo. A volte, semplicemente, succede di non essere pronti a digerire tutto quel dolore e quindi smettere di cantare sotto la doccia, mangiare regolarmente e respirare la vita a pieni polmoni. E così, ritrovarsi di fronte al buio, non quello della notte ma quello dei giorni, dei sorrisi e della felicità.
Ma la vita, per fortuna, ha più fantasia di noi: quello che è stato il teatro del mio più grande buio è stato anche il punto di partenza per una nuova esperienza: la notte del 24 Giugno 2021 una sconosciuta, per caso, mi parla per la prima volta degli scout CNGEI. Un’energia improvvisa torna dentro di me, i miei occhi ricominciano ad accendersi, torno a sentire la forza della vita nelle braccia e nelle gambe.
Mi ripetevo “è la cosa giusta da fare”. Poche ore dopo avevo già deciso di partire per questo nuovo viaggio. Sono arrivato qui a 25 anni, senza essere mai stato scout da bambino, presentandomi con un’ora di anticipo, tale era la mia emozione, all’appuntamento per l’inizio del Percorso Senior. Quel giorno ho capito forse il più grande e rivoluzionario insegnamento che la vita mi abbia dato: ci sono tanti modi di affrontare il dolore e di ripartire dopo un sogno che muore, ma certamente il più bello ed entusiasmante tra questi è costruire un nuovo sogno, ancora più grande e ancora più folle.
Il 27 Novembre 2021 sono entrato per la prima volta in unità, come percorsista in branca Lupetti, ed il mio mondo si è riempito improvvisamente, prima di lupetti e poi di esploratori. La mia quotidianità è stata inondata di sigle strane e di canzoni scout che ho faticato tanto ad imparare, riunioni, nuove esperienze, sacchi a pelo, maglie termiche, scarponi sporchi di fango.
Ma soprattutto è stata sommersa da un milione di forme d’amore diverse: gli abbracci dei miei ragazzi; la loro timidezza che lascia pian pianino spazio a piccole aperture verso il mondo; vedere concretizzarsi nei loro occhi la gioia incontenibile della scoperta; la loro dolcissima emotività; il premente desiderio di cambiare il mondo; il vulcano di idee che portano dentro. Immerso in questa moltitudine di amore profondo, non mi resta che essere grato alla sensibilità, che mi permette di percepire con chiarezza la rinascita gentile che sto vivendo.
Ai miei ragazzi dico sempre che la sensibilità è un dono e non una colpa, è uno strumento difficile da governare ma certamente non è una fragilità da nascondere, né tantomeno da combattere. Ho imparato ad amare gli spigoli dei loro caratteri e ad entrare in punta di piedi nelle loro vite per lasciare piccole rivoluzionarie carezze di gentilezza.
E così gli scout CNGEI sono diventati la mia seconda famiglia: quell’abbraccio che mi ha consolato ed accolto, stimolando la ricerca della mia unicità e accarezzando con dolcezza il mio carattere difficile. Il 24 Giugno è come il mio secondo compleanno, perché una vita che ri-nasce non può che concretizzarsi in un calendario con due compleanni. Anche per questo, educare i ragazzi all’importanza di costruire nuovi sogni è l’incarico più prestigioso che potrò mai ricoprire.
Andrea Benenati, CNGEI Torino