Dare voce ai giovani: l’esperienza di Adriana nel Consiglio Nazionale dei Ragazzi e delle Ragazze

Cos’è il CNRR?

Il CNRR, ovvero il Consiglio Nazionale delle Ragazze e dei Ragazzi, è un’idea dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Ragazzi e ragazze sotto i 18 anni sono coinvolti a formare un gruppo nazionale dove si discutono e si analizzano temi importanti per tutti in modo da contribuire ai processi democratici e di cambiamento nel nostro paese

ll CNRR è composto da 50 ragazze e ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni, provenienti da diverse territori e da diverse realtà italiane. Il lavoro del CNRR è organizzato in piccoli gruppi, chiamati “Commissioni Tematiche”.

Lo sapevi che tra i 50 ragazzi e ragazze, fa parte anche un’esploratrice CNGEI?

Per scoprirne di più, leggiamo l’intervista con Adriana, CNGEI di Porto Torres.

Chi sei e come sei arrivata fin qui

Mi chiamo Adriana sono nata in Spagna ma vivo in Sardegna, precisamente a Porto Torres, ho 16 anni e ho molte passioni. Non sto – mai e dico mai – ferma: vado in palestra tutti i giorni, vado al liceo sportivo, faccio scout e amo stare con i bambini. 

Come sei venuta a conoscenza del CNRR? Cosa ti ha spinto a partecipare?
Il mio capo reparto Sandra mi aveva proposto questo progetto conosciuto tramite un altro capo scout al Tecnicamp. Inizialmente non avevo capito bene di cosa si trattasse, mi aveva incuriosito tanto e soprattutto mi sembrava molto in linea con i valori scout e della mia vita in generale.

🎯 L’esperienza nel CNRR

Di cosa vi occupate nel CNRR? (Incontri, temi trattati, modalità di lavoro…)

Il CNRR (Consiglio Nazionale delle Ragazze e dei Ragazzi) è suddiviso in cicli consultivi due volte al mese online e ogni quattro mesi in presenza, siamo divisi in commissioni come le nostre pattuglie più o meno, e ogni commissione tratta uno dei quattro temi che votiamo inizialmente; ognuno sceglie di far parte della commissione il cui tema gli sta più a cuore. 

In ogni commissione vengono eletti due portavoce i quali si occupano dello sviluppo delle raccomandazioni e delle considerazioni, i temi trattati finora sono stati:
la scuola e tutti i suoi aspetti, pari opportunità per l’uomo e per la donna, le dipendenze di ogni tipo, il lavoro minorile, le differenze tra il Nord e il Sud, il benessere psicologico e mentale, i luoghi per i giovani, la cittadinanza attiva, e il ruolo della famiglia (questa è la mia preferita, sono anche la portavoce perché è uno dei temi che mi sta più a cuore in assoluto).

Com’è organizzato il lavoro tra voi ragazzi e con gli adulti/istituzioni?

Ad aiutarci ci sono i facilitatori, più o meno li possiamo paragonare a dei capi reparto. Ma con la differenza che tutte le decisioni vengono prese più da noi che da loro.. il rapporto con loro è fantastico, ci aiutano soprattutto quando vengono trattati dei temi più delicati a sentirci a nostro agio. 

Qual è stato finora il momento più bello o significativo della tua esperienza?

Sicuramente il momento più bello e significativo di tutta questa esperienza è stato quando su 50 che siamo quasi, io e Loris (ormai siamo diventati tanto amici a tal punto che viaggiamo per vederci) siamo stati i fortunati ad andare al consiglio d’Europa a Strasburgo, è stata un’esperienza che non dimenticherò mai… bellissima, formativa e molto altro!

Pensi che il tuo percorso scout ti abbia aiutato a partecipare in modo più attivo? In che modo?

Penso che il mio percorso Scout mi abbia aiutato a partecipare con più consapevolezza e a pensare ancora di più che: se ci fossero più Scout nel mondo, il mondo sarebbe un posto migliore.

Hai portato qualcosa del tuo vissuto scout nelle attività del Consiglio?

Spesso ci sono occasioni in cui ognuno dice le sue esperienze e le sue sensazioni e quando si aprono alcuni temi ognuno di noi parla della sua vita privata, spesso parlo degli scout e di come ci siano tante somiglianze come ad esempio il fatto di essere entrata e di essere diventata amica di persone che fino a quel momento erano perfetti sconosciuti, proprio come accade ai campi nazionali. 

🌍 Visione e impatto

Cosa significa per te “partecipazione”? Ti senti ascoltata dalle istituzioni?

Per me partecipazione vuol dire parlare, scrivere, informarsi ma soprattutto fare qualcosa di concreto per cambiare le cose. 

Purtroppo noi giovani spesso siamo associati al cellulare, e ritenuti incapaci perché magari non parliamo se non siamo interpellati di intendere di volere. 

Cosa ti piacerebbe cambiare nel tuo territorio o nella società, grazie a questa esperienza?
Se potessi cambiare qualcosa soprattutto nel mio territorio, farei subito una piccola consulta nella mia città in modo che anche i giovani possano decidere a cosa dare priorità, non solo una scelta che fanno gli adulti. 

Vuoi lasciare un messaggio ai tuoi coetanei che ti leggono?

Il messaggio che vorrei dare è: se tutte le persone ragionano pensando che uno solo non può cambiare niente, le cose non cambieranno mai perché tutti la penseremo in egual maniera… ma anche solo una persona può fare la differenza! 

Infine, scegli tre parole per descrivere cosa rappresenta per te il CNRR.

  • CONSAPEVOLEZZA
  • VOGLIA DI CAMBIAMENTO
  • CRESCITA