- 22 Settembre

CNGEI 2030: la prima sfida è governare il cambiamento

Conclusa la Conferenza Programmatica CNGEI, occasione per confrontarsi e programmare il futuro dell’associazione.

Dal 15 al 17 settembre 2023 la nostra Associazione si è ritrovata a vivere un’esperienza politica, nel senso più alto del termine. Un momento per concentrarsi non solo su ciò che siamo ma su ciò che vogliamo essere in futuro. Un futuro sempre meno prevedibile, nel quale la variabilità dei fattori è ormai l’unica costante di lungo periodo. E tale costante rende sostanzialmente impossibile evitare gli errori, sicché l’unica strada è saperli riconoscere e governare.

Dal confronto, al quale hanno contribuito 640 volontari, il numero più alto mai raggiunto per un evento del genere, è emersa anzitutto la volontà di lavorare sulla nostra governance affinché essa sia in tre parole più sostenibile, più capace di rispondere alle sfide che abbiamo innanzi, più snella. Questo vuol dire non solo investire in un’azione di indirizzo sugli accorgimenti possiamo adottare per permettere l’accesso ai ruoli davvero a tutte le volontarie e a tutti i volontari, ma anche lanciarsi nel terreno del fundraising secondo una logica più strategica, in grado di accrescere le nostre fonti di entrata per uno scautismo sempre più accessibile. E concentrarsi sullo sviluppo associativo, nell’anno in cui il Cngei ha iscritto il maggior numero di giovani dal 1996: riteniamo che 15mila iscritti siano un numero di riguardo, ma dobbiamo avere le forse umane, finanziarie, strumentali e tecniche per offrire la nostra proposta a più ragazzi, in più parti d’Italia

Ci siamo ritrovati a riconoscere il valore della nostra proposta educativa che dovrà capitalizzare tutto quanto fatto in questi anni in termini di capacità dei giovani di giocare la propria partita sin da subito, non solo di prepararsi ad entrare nel campo di gioco da adulti. Questo significa dare una nuova accezione all’asimmetria tipica di ogni rapporto educativo: tale nuova accezione implica riconoscere che nel processo di autoeducazione proprio dello scautismo, è l’educando a dover fare il maggior numero di passi, da sé solo. E se ciò non avviene, allora qualcosa non sta funzionando. 

Dunque giovani che decidono, che fanno sentire la propria voce sui temi di rilevanza globale, che evitano i mainstream del momento e sanno concentrarsi, con la guida degli educatori, sui temi di più lungo periodo, perché essi sono davvero in grado di impattare. Giovani come leader di se stessi, delle proprie relazioni, delle proprie comunità. Al plurale. Perché non apparteniamo solo a a un insieme, ma siamo inseriti in contesti molteplici e variegati. E dobbiamo esserne consci. 

Per fare questo, la nostra proposta di valore deve essere supportata da volontari pronti a governare il cambiamento perché solo se noi sappiamo farlo, i ragazzi e le ragazze che ci sono affidate sapranno farlo anch’essi. Dobbiamo essere in grado di gestire il cambiamento positivo che produciamo a creare con la nostra azione quotidiana. Ma anche a governare il cambiamento che non vogliamo, come ben ci hanno dimostrato la pandemia e la guerra cha ancora lambisce l’Europa. 

Il CNGEI è una delle agenzie di educazione non formale più longeve d’Italia: capace di adattarsi ai tempi senza snaturare la semplicità della propria azione, l’associazione deve lanciare ora a livello nazionale una riflessione acuta su quanto questo tipo di azione educativa possa avere impatto sulla società. Deve farlo con le altre associazioni con cui condivide tale caratteristica, con i propri stakeholder, ma soprattutto con le Istituzioni che vedono nell’autoeducazione la chiave verso la responsabilizzazione, l’inclusione, la sostenibilità, l’equità. Senza temere di adottare azioni di lobby positiva e strategica sui temi che stanno a cuore ai giovani che vi fanno parte. E scalando in questo senso dal livello locale a quello nazionale ed europeo.

Come scriveva nel secolo scorso Margaret Mead, non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta.

Mariano Iadanza, Capo Scout CNGEI

Summary