Educazione non formale: un nuovo paradigma educativo è possibile?
Convegno FIS sull’educazione non formale, chiave per le future generazioni
Sabato 20 gennaio è stata una giornata speciale per la Federazione Italiana dello Scautismo, l’unione delle Associazioni Scout italiane.
Una location molto particolare, la sala del Tempio di Adriano a Roma, è stata il teatro giusto per mettere il Guidismo e lo Scautismo italiano sotto una luce ancor più moderna e al servizio della società. Il convegno “un nuovo paradigma educativo è possibile?” che ha voluto aprire un tavolo di discussione e confronto non solo tra le due Associazioni scout italiane, AGESCI e CNGEI, ma anche con gli Organismi mondiali WAGGGS e WOSM e con i Ministeri italiani che si occupano di educazione.
Un nuovo paradigma educativo è possibile? È sotto questa importante domanda che è trascorsa l’intera giornata, aperta dall’intervento di Chip – Veerle Haverhals, del Comitato Europeo di WOSM, che ci ha parlato di SDGs (gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU) e di quanto sia importante l’impatto del Guidismo e dello Scautismo nella vita di tutti i giorni: le soft skills, ovvero le competenze che si acquisiscono al di fuori del sistema d’istruzione e che riguardano le capacità individuali di mettersi in relazione e lavorare con gli altri, sono competenze sempre più importanti per le e i nostri giovani, essendo elementi chiave altamente richiesti nel mondo del lavoro.
Di quale educazione abbiamo bisogno per il XXI secolo?
Il convegno è stata l’occasione per la FIS di presentare il documento “Ask the boy: un’educazione integrata per un nuovo paradigma di cittadinanza”, che illustra l’approccio della Federazione al ruolo dell’educazione non formale nell’Italia contemporanea.
La Sen. Valeria Fedeli (Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), l’On. Luigi Bobba (Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ), il Dott. Giovanni Di Cola dell’International Labour Office e il Dott. Eduard Vallory direttore del programma Escola Nova 21 hanno provato a rispondere alle nostre domande sul ruolo dell’educazione, che ci sono venute spontanee pensando al benessere di quelli che sono il futuro della società e target della nostra azione educativa: i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze.
Di quale educazione abbiamo bisogno per il XXI secolo? Qual è lo scopo dell’educazione nella società odierna? Come dovrebbe essere organizzato un percorso che integri l’educazione, la formazione di competenze e l’apprendimento?
Sono domande sfidanti alle quali non è possibile dare una risposta univoca, ma tutti gli speaker hanno riconosciuto il valore assoluto di un’educazione non formale che vada a coadiuvare quella formale delle istituzioni scolastiche nazionali, le quali possono fornire certi tipi di contenuti non esaustivi nella formazione delle soft skills, le competenze trasversali che sono fondamentali per essere al passo nel mondo del lavoro attuale.
Un Protocollo d’Intesa tra Ministero e FIS
Un momento davvero importante di questo convegno è stato il discorso della Ministra Fedeli con un focus sull’educazione e il riconoscimento del lavoro della Federazione, durante il quale ha offerto un Protocollo d’Intesa tra Ministero e FIS per far dialogare maggiormente il Guidismo e lo Scautismo italiani con le istituzioni scolastiche del territorio. Sarebbe una grande novità per l’istruzione in Italia, che ci rende sempre più fieri di ciò che facciamo e dell’impatto che può avere nella società, perché gli scout e le scout di tutto il mondo non sono bravi solo ad accendere il fuoco!
da “Un nuovo paradigma educativo è possibile?” di Antonella Azzilonna, CoCon International