Gli scout sono cittadini solidali – All About Sophia
Gli scout CNGEI iniziano il nuovo anno e riempiono i parchi cittadini parlando di solidarietà. Lo scopriamo con All About Sophia.
Ciao! Sono Sophia e sono tornata per raccontarvi il mio nuovo incontro con gli scout CNGEI. La scorsa volta era estate, ora ho scoperto che a ottobre molte cose succedono per gli scout CNGEI. Questo nuovo incontro mi ha portato a riflettere su che cos’è la solidarietà.
Era domenica e passavo qualche ora al parco per godermi il sole d’autunno tra le foglie dipinte di nuovi colori, a poche decine di metri da me ho subito riconosciuto gli scout CNGEI, dalla ormai per me inconfondibile felpa verde. A differenza dell’altra volta, in cui ne avevo incontrato un piccolo gruppo, mi sono sembrati tantissimi: decine e decine di scout tra cui tantissimi bambini, vestiti di tutto punto della loro uniforme. “Devono essere i lupetti” ho pensato alla luce delle spiegazioni che i miei nuovi amici mi avevano fatto in estate, cioè i bambini e le bambine che dagli 8 anni partecipano alle attività scout.
Dopo qualche tempo, dopo averli visti in grandissimi cerchi tutti distanziati tra di loro e con le mascherine davanti alla bocca e al naso, mi si sono avvicinati con carta e penna. Mi ha fatto sorridere vederli avvicinarsi, erano in 7 e formavano una scala di altezza dal più piccolo al più grande, che si era casualmente creata nel loro procedere.
“Ciao, possiamo farti qualche domanda?” mi ha chiesto una bambina di nome Alice. Ovviamente mi sono lasciata coinvolgere dalla loro proposta e ho passato con loro una fantastica mezz’ora!
Che cos’è la solidarietà: un gioco per capirlo
Tutto è iniziato con una domanda molto importante: che cos’è la solidarietà?
Sul momento non ho saputo cosa rispondere a una domanda così semplice e così difficile allo stesso tempo, allora gli scout mi hanno proposto un piccolo esperimento. Parlando un po’ per uno e seguendo dei misteriosi appunti su un foglietto che avevano tra le mani, mi hanno chiesto: “come ti sentiresti se ti chiedessero di partecipare a una maratona senza scarpe?”
La domanda mi è sembrata particolare, ma la prima cosa che ho voluto sapere è stata: “gli altri meratoneti le scarpe ce le avrebbero?”
“Se questa è la tua richiesta, allora faremo senza scarpe!” ha detto dopo di me Giovanna, tra le più grandi di loro, facendomi capire che la piccola maratona ci sarebbe stata davvero e lasciandomi di stucco.
Poco dopo mi sono ritrovata scalza su una linea di partenza di una gara di velocità organizzata in pochi secondi insieme ai ragazzi scout, a distanza di 2 metri, con la mascherina su naso e bocca, aspettavamo di poter partire, ma sul più bello il lupetto Lucio ci ha detto di avere male a una caviglia e di non poter correre, ho pensato che fosse un vero peccato non riuscire a partecipare tutti al gioco. Dopo qualche momento di incertezza Agata si è offerta di portarlo sulle spalle, provando a evitare che Lucio restasse a guardarci, ma subito Francesco ha fatto notare che Agata sarebbe stata in svantaggio con una persona sulle spalle e ha proposto che tutti corressimo in coppia, trasportando qualcun altro.
“Dai, ci sto!” ho detto immediatamente, ma ben presto ci siamo accorti che non saremmo riusciti a mantenere il distanziamento necessario tra noi. Dopo tutti questi cambi di programma, abbiamo provato insieme a capire cosa ci avrebbe consentito di far partecipare tutti e tutte alla gara, la soluzione era a portata di mano, quando l’abbiamo trovata siamo partiti per percorrere quei 100 metri scalzi e su un piede solo. In questo modo le necessità di tutti e tutte sono state rispettate e il gioco è stato ancora più divertente.
All’arrivo dall’altra parte del prato, distesa sull’erba fresca e verdeggiante a fine corsa, tra le nostre risate ho sentito una voce che diceva “ecco che cos’è la solidarietà!”
Solidarietà ai tempi del virus
Dopo il gioco ci siamo fermati a parlare di questo importante argomento, scrivendo su un cartellone tutto ci che ci veniva in mente sulla solidarietà. Ho conservato una foto di quel cartellone perché mi è veramente piaciuto rispondere a una domanda così importante in questo modo, toccando con mano con un piccolo esperimento un tema così generale e astratto.
Ecco cosa è venuto fuori dai nostri discorsi, frasi in cui le parole di lupetti e lupette, esploratori ed esploratrici, rover e Sophia, si sono intrecciate in frasi uniche.
Mentre tutti raccoglievano le loro cose, per tornare al grande gruppo nel quale avrebbero condiviso le diverse esperienze fatte nel parco con chi aveva giocato con loro, Alice era seduta di fianco a me e non avrebbe voluto smettere di giocare con le cose trovate nella mia sacca/borsa. “Sai” mi ha detto mentre metteva in fila le mie penne “a me non piace per niente portare la mascherina e dover stare a casa un sacco di tempo, però agli scout ho capito che è una cosa di solidarietà, per chi con questo virus può stare tanto ma tanto male.”
Non è stato facile salutare Alice e tutti gli altri, avremmo voluto continuare a stare insieme, ma mi rimangono nei ricordi questi 30 minuti con gli scout CNGEI, una bella esperienza per capire meglio che cos’è la solidarietà.
Vi lasciamo con alcune riflessioni sulla solidarietà!
- Qual è l’attività più interessante che hai fatto sul tema della solidarietà?
- Hai qualche servizio da raccontare? In che modo è stata una forma di solidarietà?
- Come ti senti a dover rinunciare a molte delle tue abitudini per contribuire alla scarsa diffusione del Coronavirus?
- La solidarietà fa parte dei tuoi valori?