Hike… da Cima a Fondo
Racconti dai Tecnicamp 2025
Siamo Alessandra Durante e Mattia Olivieri Chrobak gli esploreporter del corso Hike… da Cima a Fondo della base Tramontana e siamo qui per raccontarvi la fantastica esperienza vissuta insieme durante questo tecnicamp durato 4 giorni.
Ricordiamo ancora vivido il momento in cui abbiamo scelto di frequentare proprio questo corso.
L’indecisione, come in tutte le scelte importanti, prendeva il sopravvento e non riuscivamo a staccare gli occhi dallo schermo del nostro telefono, poiché troppo concentrati a leggere attentamente le descrizioni di ogni tecnicamp.
Dovevamo scegliere un corso divertente ma che allo stesso tempo riuscisse ad insegnarci nuove competenze che avremmo poi riportato al nostro reparto e che avremmo portato con noi nel nostro percorso SCOUT.
I nostri occhi si sono fermati sulla descrizione di uno dei diversi tek che recitava “Avete sempre desiderato esplorare la natura selvaggia attorno a voi…” e l’adrenalina nell’iniziare una nuova avventura è salita a tal punto che ci siamo ritrovati il 27 Agosto alla stazione di Como San Giovanni tutti insieme pronti per questa fantastica esperienza.
E così, con gli zaini in spalla, con l’essenziale per 4 giorni di sentieri da percorrere, pieni di ricordi da condividere e fitta pioggia pronta però a colmare ancora di più il nostro cammino, siamo partiti verso luoghi ignoti pieni di storia e bellezza che avremmo ricordato per sempre.

Ricordiamo ancora però che il primo giorno, pur essendo il percorso più semplice dei 4 giorni di Hike, è stato uno dei più faticosi; non solo per il fatto che dovessimo ancora abituarci al peso dello zaino e alle ripide salite, ma anche per i pensieri che riempivano la nostra testa.
La paura. Brutta compagna di vita a cui l’uomo si aggrappa continuamente, e noi come ogni altro essere umano ci siamo aggrappati a tutti i pensieri negativi che frullavano nella nostra mente.
E se rimango indietro? E se rimango ferito? E se la salita diventa troppo ripida?
Ma le mille domande che ci riempivano la testa sono svanite nel momento in cui la musica ha toccato le nostre orecchie, nel momento in cui i nostri canti si sono uniti, nel momento in cui abbiamo iniziato a ridere insieme come se ci conoscessimo da anni.
In fondo “La caverna nella quale hai paura di entrare ha il tesoro che stai cercando” e così nelle grotte del tesoro nascosto siamo entrati veramente e tra cunicoli, risate, frasi per incoraggiarsi a vicenda nell’entrare in una stretta fessura abbiamo trovato il nostro tesoro. L’amicizia! L’amicizia tra persone lontane chilometri che riunite insieme hanno formato un gruppo così unito da rendere impossibile il passaggio della pioggia che spesso distrugge troppo facilmente il buon umore. Ma non ha mai distrutto l’animo forte di quel gruppo di ragazzi che attraversando fiumi, scalando vette e passando attraverso trincee è riuscita a ricostruire la storia di forti contrabbandieri che in un momento di necessità hanno dovuto portare da un lato all’altro delle montagne sale e altri alimenti che tassati dallo stato li resero non accessibili a gran parte della popolazione.


E così noi, come i contrabbandieri, abbiamo portato con noi dall’altro lato del ponte dove i nostri telefoni segnalavano il passaggio in Svizzera, un piccolo diario con tutte le storie vissute e tutte le emozioni provate insieme in cerchio sorseggiando calde tazze di te.


L’ultimo giorno, con la schiena un po’ dolorante, siamo ritornati alla base dove, aiutando i ragazzi degli altri corsi ,abbiamo organizzato un indimenticabile fuoco. E accompagnati dal canto calmo di 100 ragazzi siamo andati a dormire, sognando i percorsi ormai lontani e tutte le risate e i momenti più faticosi del nostro Hike.


Il giorno seguente abbiamo chiuso il tek con un grande quadrato dove tutti i corsi hanno gridato, con tutta l’energia accumulata durante quei 4 giorni di campo, il loro urlo.
“Pioggia, fatica e un sacco di spike, ma noi sempre su… virgola, let’s go hike” il nostro grido di cui è rimasto solo l’eco, accompagnato da tristi lacrime d’addio e saluti dai finestrini dei treni.
Si è conclusa così la nostra avventura, con la promessa di rivederci presto.