Messaggio per la giornata di San Giorgio 2024
Messaggio per la giornata di San Giorgio 2024 da parte del Capo Scout CNGEI Mariano Iadanza.
Una delle versioni della leggendaria storia di San Giorgio, quella catalana, vuole che dal sangue del drago trafitto dalla spada salvifica del cavaliere sia nato un roseto e da qui deriverebbe l’usanza iberica di scambiarsi proprio una rosa, il 23 aprile.
Di fiori e di gentilezza, assai più che di fendenti e acrimonia, ci sarebbe deciso bisogno.
Cogliamo l’occasione di questa ricorrenza per proiettare il nostro fare educativo verso l’alleanza del bene. Ci manca forse il coraggio del martire cristiano che pagò con la vita, a ventitré anni, la sua coerenza. Ma non ci può mancare il coraggio di fare il bene. E non solo perché, per dirla con BP, essere buoni è qualcosa, ma fare il bene è molto di più. Ma proprio perché essere scout vuol dire prediligere la cultura dell’agire. Agire nel bene e per il bene.
I draghi non sono mai mancati e purtroppo nemmeno i conflitti in Medio Oriente; le guerre che oggi lambiscono l’Europa e ieri sconvolgevano l’Africa o l’America Latina; le complessità del presente sempre denso di crisi economiche, sociali, ambientali; le sfide legate a un futuro che a volte rischia di sopraffarci.
In una recente intervista con dei rover, qui a Napoli, mi ha molto colpito che mi siano state rivolte due domande. La prima riguardava la noia. La seconda l’ansia del futuro. Nell’un caso e nell’altro sento urgente richiamare il dovere di noi tutti – che abbiamo l’immensa fortuna di poter educare i giovani – a sconfiggere il drago multiforme che si veste di assenza di stimoli: quella che ci fa precipitare nella noia, nell’accidia; quella che ci paralizza nel presente e ci impedisce di affrontare il futuro, con le sue incognite, certo, ma soprattutto con le sue sorprendenti rivelazioni.
Per farlo abbiamo bisogno di coltivare, in noi, prima che nelle ragazze, nei ragazzi che ci sono affidati, quella leva potentissima che è la curiosità. Curiosità verso ciò che altro da noi, verso le ragioni che spiegano il mondo e le cose, verso le verità nascoste, verso gli incantesimi medievali sciolti dall’Illuminismo e anche un po’ verso le certezze illuministiche che forse hanno poco senso, se private dall’aura misteriosa del Medioevo.
Abbiamo bisogno di regalare emozioni. Emozioni colorate come l’anno scout che stiamo vivendo. Perché tanto il grigiore nel mondo non mancherà mai e la spinta all’autocommmiserazione ci porterà sempre a dire che oggi è peggio di ieri (perché l’inflazione sale e ci sono le guerre); e domani sarà peggio di oggi (perché il clima sarà diverso e l’umanità chissà se sopravvivrà).
Ma così non è.
Anzitutto i nostri giovani, e poi noi stessi siamo parte di un’alleanza del bene che può decidere di celebrare un giorno all’insegna di una rosa, invece che voltandosi altrove o credendo che tutto sia ineluttabile.
L’umanità non avrebbe fatto nulla se avesse pensato che tutto è mosso da forze imperscrutabili. Ha invece avuto la forza di fare delle scelte e anche quella – spesso più complessa – di tornare indietro. Come quando ha optato per la non proliferazione nucleare o ha abbandonato sogni colonialisti sulla Luna.
Possiamo e dobbiamo fare la differenza, agire per invertire la rotta, se non è quella giusta, se l’intelligenza artificiale proprio non ci convince. Credendo nella nostra quotidiana e indefessa azione di cambiamento; andando alle urne, esprimendo la nostra opinione, impegnandoci nel mondo e per gli altri; fermandoci a riflettere se necessario; guardando al futuro con quella curva che cambia tutto e che chiamiamo sorriso.
Auguro a ciascuno di voi di celebrare la giornata di San Giorgio con questo spirito. Se Giorgio avesse visto solo mostri, né avrebbe sconfitto il drago né avrebbe rinunciato a tutto prima di soccombere sotto Diocleziano, così guadagnando la sua fama.
I mostri ci sono. Ma abbiamo una rosa per sconfiggerli. Usiamola.
Mariano Iadanza, Capo Scout CNGEI