- 30 Dicembre

Scatole di Natale 2020: raccolti 4500 pacchi a Bergamo!

Prima di Natale alcuni scout del CNGEI di Bergamo hanno preparato circa trenta pacchi di Natale per il progetto “Scatole di Natale” a Bergamo che ha raccolto in totale 4500 pacchi!

Abbiamo intervistato la responsabile del progetto, Francesca Soli, per capire qualcosa di più.

In cosa consiste il progetto delle scatole di Natale?

Il progetto “Scatole di Natale” in Italia è stato proposto in primis a Milano, dove ha rapidamente preso piede. Letto sui social ad inizio dicembre l’idea mi è piaciuta molto per la spinta alla relazione che la caratterizzava, l’ho girata ad un paio di amiche ed ho scritto a S.U.P.E.R. Bergamo, perchè mi pareva in linea con il suo operato dei mesi scorsi.
L’idea di fondo dei Pacchi di Natale è quella di portare un momento di leggerezza a chi li riceve, un momento di benessere, in cui godersi un regalo inatteso da parte di uno o una sconosciuto/a.

Nella scatola di Natale si chiedeva di inserire una cosa calda, una cosa golosa, un prodotto di bellezza ed un biglietto. Non nasce quindi come risposta ad un bisogno primario, quanto ad un bisogno di relazione (che poi tanto secondaria non è) in un periodo solitamente festoso ma che quest’anno ci vede forzatamente distanziati.
Insomma, è un modo per mettere in relazione le persone del territorio, bello per chi la prepara tanto per chi la riceve, contenente sì cose che possono servire, come una sciarpa o un bagnoschiuma, ma anche un dolce e un biglietto, scritto da qualcuno che ha pensato a lui/lei mentre preparava il pacchetto. Al progetto hanno aderito moltissime realtà del territorio, tanto che siamo arrivati ad avere 49 luoghi di raccolta, oltre ad asili, scuole dell’infanzia e primarie, e la vostra associazione scout.

Cos’è “S.U.P.E.R Bergamo”?

Progetto S.U.P.E.R. è un’iniziativa del Circolo Maite (ARCI), realizzata con il supporto di altri soggetti.

E’ un progetto di volontariato, senza scopo di lucro, attivo dal 27 febbraio 2020 il cui obiettivo è dare un supporto pratico alla città e alla provincia di Bergamo in questo periodo di emergenza senza precedenti.
Grazie alla risposta entusiasta di molte volontarie e volontari (oltre 110, che quotidianamente aumentano), è stato possibile creare una rete solidale di consegne a domicilio di beni di prima necessità (soprattutto cibo e medicinali) destinati a persone impossibilitate ad uscire perché anziane o in condizione di fragilità.

Per loro è attivo un numero di riferimento da contattare tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00: +393519379888 per farsi portare la spesa a casa o realizzare commissioni necessarie (come ad esempio farmacia, bombole di ossigeno, etc) con efficienza e rapidità. Il tutto realizzato velocemente (la maggior parte delle richieste viene evasa nell’arco di mezza giornata), nella massima sicurezza, con i dovuti dispositivi di protezione individuale secondo le indicazioni governative.

Dopo le prime settimane l’emergenza COVID si è amplificata notevolmente e il progetto si è di conseguenza allargato, abbracciando nuove realtà del territorio, coinvolgendo nuovi volontari/e e raggiungendo sempre nuovi/e utenti finali.
È perciò ora importante riorganizzarsi, e per farlo è fondamentale il supporto di tutt. Noi garantiamo il coordinamento delle azioni, il coinvolgimento e la cura dei volontari/e (che sono tutti assicurati e dotati di DPI), la gestione delle richieste dei beneficiari.

Quali sono le associazioni / gruppi che costituiscono S.U.P.E.R. Bergamo?

Al progetto S.U.P.ER. hanno aderito moltissime realtà del territorio: Ink ClubBarrio CampagnolaClub Ricreativo di PignoloUpperlabc.s.a. Pacì PacianaArci Bergamo, La Popolare Ciclistica e Kascina Autogestita Popolare Angelica “Cocca” Casile.

Quanti pacchi circa sono stati “prodotti”? Chi li ha preparati? A chi sono destinati i pacchi di Natale?

Sono stati raccolti quasi 4.500 pacchi, preparati da persone che avevano voglia di sentirsi in relazione con chi li avrebbe ricevuti, o di sentirsi utili, o parte di una comunità.
Ci siamo infatti resi ben presto conto che il progetto intercettava diversi bisogni anche in coloro che li stavano preparando e non solo in chi li avrebbe ricevuti.

I destinatari primari sono state le persone intercettate da chi sul territorio si occupa di emarginazione grave: persone che vivono in strada, distribuite attraverso la mensa dei poveri dei frati cappuccini, il servizio Esodo del Patronato, il Dropin gestito dalla Cooperativa di Bessimo, i dormitori presenti in città.
Ma sono state distribuite anche in centri o case di accoglienza – come il Nuovo Albergo Popolare, Casa Amadei, Il Mantello – e qualche RSA.
Sono infine state distribuite da comuni o Centri di Primo Ascolto e Coinvolgimento della Caritas a persone e famiglie del territorio e da La Melarancia. nel complesso le realtà di distribuzione sono state 53.

Intervista a cura di Filippo Schwamenthal