Lo Scautismo può fare a meno delle nuove tecnologie?
Emanuele, Presidente della Sezione Scout CNGEI di Cernusco sul Naviglio e Professore universitario, ci porta una riflessione sui tempi moderni. Scautismo e tecnologia: si può fare a meno della tecnologia che ormai ci circonda o si può sfruttarla a proprio vantaggio?
La quarta rivoluzione industriale
Lo scoutismo è ed è sempre stato caratterizzato dalla vita all’aria aperta e dal contatto con la natura. Vivere l’attività scout significa anche rinunciare a qualche comodità moderna per immergersi in un contesto più naturale e autentico. Questo è indubbiamente un tratto significativo del metodo scout ed è quello che ci consente di creare le condizioni ideali per lo sviluppo delle nostre attività.
Allo stesso tempo però negli ultimi dieci/quindici anni abbiamo assistito ad un cambiamento sociale così rilevante e profondo che è stato definito la “quarta rivoluzione industriale“.
Le tecnologie digitali si sono infatti diffuse ad un tasso davvero strabiliante, anche se non omogeneo geograficamente e nella società (il cosiddetto digital divide).
Questa disponibilità di tante e diverse tecnologie sta creando enormi opportunità come la straordinaria disponibilità di informazioni, creazione di nuove professionalità, accorciamento delle distanze; allo stesso tempo, però nascono anche altrettanto gravi minacce, come l’uso compulsivo dello smartphone con estraneazione dal contesto, fake-news, stress da social network, genitori in affanno che non tengono il passo dei cambiamenti, divulgazione di foto e dati sensibili, disuguaglianze, creandosi nuove categorie sociali (es. i maker, quelli che hanno imparato a svolgere alcune attività da soli guardando tutorial su Youtube e leggendo e partecipando a blog e forum).
Lo Scautismo è contemporaneo?
La nostra associazione, e più in generale il movimento scout, accompagna i giovani durante il loro percorso di crescita.
Gli stessi giovani che nel mondo esterno si confrontano – a volte con molte difficoltà – con il contesto contemporaneo in cui siamo completamente immersi. Ma il mondo scout rimane scollegato da questo contesto, in coerenza con la vita all’aria aperta e la semplicità che ama tanto.
Siamo sicuri che sia il modo di procedere più adeguato?
Non si rischia di lasciare “sguarniti” i nostri ragazzi in quel mondo digitale e virtuale con il quale si devono confrontare senza le “istruzioni per l’uso”?
O che più di uno resti fuori dalla quarta rivoluzione industriale, generando disuguaglianze?
Attività tecnologiche: video, droni e Realtà Virtuale (VR)
Queste sono le domande che ci siamo posti nella mia Sezione e abbiamo quindi deciso di sperimentare alcune attività in cui sono stati usati alcuni strumenti tecnologici: i lupetti hanno realizzato e montato un video usando smartphone e notebook, abbiamo creato la prima officina rover che ha utilizzato i droni e stiamo pianificando la creazione di un video in realtà virtuale (VR) con il reparto. I risultati sono stati davvero straordinari!
Questi primi assaggi mi portano a dire che non credo che gli strumenti del metodo scout siano, oggigiorno, in antitesi con le nuove tecnologie. Anzi, credo che possano diventarne complementari e rendere le nostre attività scout ancora più contemporanee e coinvolgenti.
Gioco, avventura e strada rimangono componenti fondamentali e irrinunciabili ma c’è un notevole spazio perché nella ricetta si aggiunga un pizzico di tecnologia.
Con questo intendo dire che le nuove tecnologie non sono sostitutive delle nostre attività tradizionali, sono il primo che non si immagina certo uno scautismo di nerd e geek chiusi in una stanza!
Uno Scautismo tecnologico
Quello che mi immagino è una contaminazione e una frequentazione intensa che ci porti da “non si porta lo smartphone in attività” a “mi raccomando non dimenticate lo smartphone perché ci serve per l’attività”. Insomma, la bussola ma anche il GPS satellitare, l’intaglio del legno ma anche la stampante 3D, l’astrolabio ma anche SkyView (Applicazione per l’osservazione astronomica dove è sufficiente puntare lo smartphone verso il cielo per identificare stelle, costellazioni, pianeti, ecc. in realtà aumentata).
Certo questo per capi e adulti significa uno sforzo non banale: formarsi sulle nuove tecnologie, inventarsi attività completamente nuove e mai viste prima, trovare sponsor e finanziamenti per accedere alle tecnologie necessarie.
Una sfida non banale alla quale, per esperienza diretta, non è impossibile rispondere.
Nel futuro dell’associazione
Ritengo che come associazione abbiamo la grande opportunità e la responsabilità di aiutare i ragazzi a crescere nel mondo virtuale e tecnologico e non solo in quello reale e naturale, futuri buoni cittadini ancor più pronti a essere protagonisti positivi della nostra società. Una società tecnologica.
Un abbraccio scout
Emanuele,
Presidente della Sezione di Cernusco sul Naviglio e
Professore universitario di ingegneria gestionale