- 19 Agosto

Scout CNGEI: la mia salvezza

Immagina di avere pochi amici che poi se ne vanno via dopo il lockdown, abbandonandoti e cercandoti solo quando ne hanno bisogno.

Ciao, sono Cecilia, ho 10 anni e sono nei lupetti, precisamente nel branco Roccia Azzurra del CNGEI Genova 8 e oggi ti racconterò di come la difficoltà che hai appena letto sia stata risolta grazie agli scout.

Ora, dobbiamo iniziare abbastanza indietro nel tempo già quando avevo 3-4-5 anni.

Sono sempre stata una bambina che non faceva amicizia facilmente, ma sentivo continuamente una parola che degli amici di famiglia dicevano frequentemente, la parola era proprio “scout”; tuttavia, mi aveva sempre evocato una certa paura, perché gli stessi amici avevano raccontato che a questi famosi “scout” uno dei loro figli si era ferito un braccio con il coltellino svizzero, quindi era l’ultima cosa che volessi fare!

Col tempo però, a più o meno 6 anni, ho voluto provare questa esperienza e visto che io e la mia famiglia siamo non credenti abbiamo mandato un messaggio agli unici scout CNGEI disponibili, ma ero troppo piccola così abbiamo lasciato stare la domanda nella cronologia delle email.

Compiuti gli 8 anni non era disponibile, a 9 idem, allora giustamente iniziamo a darci da fare ma il nostro grande “amico” Covid-19 come al solito ci ha bloccato e abbiamo dovuto aspettare ancora.

All’inizio della scuola con la DaD mi sono trovata a cadere in un buco: ovvio, ci cadevano anche tutti gli altri miei “amici”, ma comunque loro si aggrappavano a vicenda mentre io continuavo a cadere… Solo quando è arrivata la notifica del cellulare, che diceva che (finalmente!) mi potevo preparare a fare il primo incontro, sono risalita trovando persone che mi hanno capito e aiutato.

Penso al primo bivacco, quando mi sono quasi addormenta vicino al fuoco con le canzoni che mi tenevano sveglia, o all’enorme soddisfazione di essere arrivata al Forte Ratti dove ero già stata con mia mamma, ma in questi momenti ero più felice…

Genova 8: Foto di repertorio Pre-Covid

Adesso mi sto preparando alle Vacanze di branco estive: ormai è da un mese che non tocco la divisa e sono pronta a rimetterla, a salutare la mia cameretta, a preparare l’enorme zaino che mio padre anni fa portò in Bosnia per consegnare cibo e medicinali durante la guerra.

Non vedo l’ora di partire e ricordare la grande promessa che ho fatto e che ricordo perché non riesco mai ad arrotolare il relativo foulard.

Cecilia CNGEI Genova 8