- 08 Agosto

CN2018: un Campo Nazionale senza confini

Italia, Spagna, Francia, Inghilterra, Germania, Polonia, Israele, Egitto. Sono queste le provenienze dei reparti che partecipano al Campo Nazionale CNGEI a Vialfrè, nella magica cornice naturale piemontese. Provenienza diversa, ma negli occhi e nelle parole di tutti è evidente che questa esperienza è e sarà per tutti indimenticabile, con sfumature diverse per ogni persona.

Nel corso del Campo Nazionale abbiamo intervistato alcuni di loro, per sapere come stanno vivendo l’esperienza di un campo all’estero, o l’opportunità di essere gemellati con un reparto straniero.

Scout da tutto il mondo

Emily, dalla Germania, dice che si sta divertendo molto: ha conosciuto tante persone interessanti e ha apprezzato molto le attività di pattuglia, soprattutto perché in Germania non le capita spesso di farne.

Edna e Yam, un esploratore e un’esploratrice israeliani provenienti da una cittadina vicino Tel Aviv, ci raccontano che sono abituati a fare attività nel mezzo delle pianure aride e secche, e per questo motivo apprezzano particolarmente le zone di ombra, i grandi alberi e la natura che li circonda. L’Hike è stato per loro il momento più emozionante.

Anja e Max, dalla Polonia, hanno incontrato persone interessanti e divertenti, si sono cimentati nella costruzione di cucine e in attività di pattuglia e hanno avuto la possibilità di vivere un’esperienza nuova durante la mattinata passata nel villaggio Spirituality.

Ivy dall’Inghilterra ha imparato molte nuove tecniche, nuovi nodi e nuove costruzioni utili per la vita di campo. Le è piaciuta molto la cerimonia di apertura, e ama particolarmente il senso di comunità che si è creato e la facilità nel fare nuovi amici, trova le attività molto dense, ma tutte emozionanti ed interessanti.

Leonardo di Roma sostiene che non ci sia mai un momento libero: in questi giorni è stato impegnato con i numerosissimi giochi e le attività di reparto. Nonostante la fatica e i tempi stretti è felice e soddisfatto dell’esperienza.

Tommaso e Bianca da Reggio Emilia ci rivelano che la novità dell’esperienza li rende entusiasti e contenti e hanno avuto l’occasione di scoprire e rafforzare alcune tecniche scout. Inoltre, l’essere gemellati con un reparto israeliano gli ha permesso di interagire anche in lingua inglese.

Annapaola e Andrea di Molfetta sono contentissimi: hanno interagito e condiviso esperienze e tradizioni con esploratori ed esploratrici nuovi, vivendo ogni momento con positività e voglia di mettersi in gioco. L’attività di “Ask the boys and girls” ha dato loro la possibilità di dire la loro opinione, cosa che hanno apprezzato molto.

Capi scout da tutte le latitudini

Matteo da Valmadrera è nello staff del reparto Gabbiani del Lario, gemellato con il reparto spagnolo di Saragozza, ed è molto contento di interagire con tante persone diverse e reparti stranieri.

Pablo, capo reparto dalla Spagna, valuta l’esperienza molto interessante per i ragazzi e le ragazze. Mentre parla il suo reparto è occupato a preparare una tortilla gigante per il Folk-o-rama day. Aggiunge che a questo campo ha imparato a fare i quadrati in occasione delle cerimonie, mentre gli spagnoli sono più abituati a ritrovarsi in cerchi.

Giovanni, capo in un gruppo AGESCI di Asti, si sta divertendo molto anche se il campo richiede molte energie. Gli piace la vicinanza con gli altri reparti e la possibilità di avere vicini scout da tutta Italia, un’occasione unica nella sua esperienza. I suoi esploratori hanno imparato moltissime cose nelle attività che gli sono state proposte.

Mohammed dal Cairo (Egitto) accoglie sempre i suoi ospiti all’ombra offrendo una tazza di tè al tamarindo. Pensa che le persone che ha incontrato si siano dimostrate amichevoli e disponibili, e ha grandi aspettative per questo campo.

Silvia da Milano non nasconde che il campo sia un luogo caotico, ma anche per questo davvero interessante: le attività proposte ai suoi ragazzi e ragazze le hanno permesso di scoprire modi diversi di fare scoutismo, e come reparto hanno partecipato a un’attività di servizio durante l’Hike. Ha trovato particolarmente speciale la carica del reparto egiziano e il loro approccio alle persone.

Thibaut, dalla Francia, ha apprezzato molto il Folk-o-Rama ed il clima di condivisione e scambio che lo ha caratterizzato. Anche a lui è piaciuta la vicinanza tra i vari reparti, che ha permesso di conoscersi meglio. La cosa più faticosa per il momento è il fatto che pochi dei suoi ragazzi parlano inglese o italiano. Durante il campo hanno comunque avuto modo di imparare nuovi modi costruire le cucine e di fare il fuoco, cosa che ha trovato molto importante.

Non ci sono solo reparti, ma anche ospiti internazionali di alto livello. Sono venuti a trovarci tre membri di Wosm, l’associazione mondiale dello scoutismo di cui facciamo parte. Li Abbiamo intervistati per voi…