Se vuoi la pace puoi solo costruirla – All About Sophia
Non basta volere la pace, se vuoi la pace puoi solo costruirla. Ecco il nuovo articolo di Sophia! Se non la conoscete andate a scoprire il suo blog: All About Sophia.
Il Premio Nobel per la Pace
Per una ricerca di scuola ho cercato notizie sul premio Nobel per la pace e tra i candidati ho trovato WOSM e WAGGGS. Dopo aver scoperto che esiste lo scoutismo mondiale so bene che WOSM e WAGGGS sono gli organismi internazionali che uniscono gli scout e le scout di ogni parte del pianeta. Come sapete dalle storie che ho raccontato fin qui, prima della scorsa estate sapevo poco e niente degli scout, ma dopo aver incontrato un gruppo CNGEI ho iniziato a scoprire moltissime cose e ho finalmente visto che tutti i pregiudizi sul loro conto sono pieni di falsità.
A scuola, parlando di pace, ho sentito dire spesso che non basta volere la pace per ottenerla, “meno male” penso io che quando sento dire “vorrei la pace nel mondo” mi immagino un infinito buco nero di azioni e possibilità che creerebbero la pace nel mondo, senza capire cosa va fatto e chi lo deve fare.
La ricerca sui candidati al premio Nobel per la Pace l’ho scelta apposta perchè se non basta volere la pace bisognerà realizzarla a piccoli passi. Mi ha colpito trovare tra i candidati al premio movimenti e organizzazioni vicini ai temi che più mi hanno interessato nell’ultimo anno; trovarceli quasi tutti, compreso l’impegno degli scout, mi ha fatto sentire un sacco al passo con i tempi!
Greta Thunberg, che seguo dal suo intervento alla conferenza delle Nazioni Unite nel 2019, è candidata per il suo contributo alla pace che scaturisce dalla lotta all’emergenza climatica, la sensibilizzazione sul tema che è riuscita a realizzare da sola è stupefacente e tra i temi del movimento che ha inaugurato (Friday For Future) spunta il legame tra l’emergenza climatica e la nascita dei conflitti. Dall’emergenza nasceranno zone inospitali del pianeta, essa è e sarà causa di migrazioni forzate e conflitti per la gestione delle risorse: lottare per la difesa dell’ambiente e per arginare la crisi climatica significa lottare per la pace.
C’è poi il movimento Black Lives Matter che in primavera ha coinvolto milioni di manifestanti in tutto il mondo: dall’uccisione immotivata di una persona appartenente alla comunità afroamericana da parte di un poliziotto, si è creata un’onda di rivendicazioni che vuole finalmente abbattere l’ingiustizia ancora presente nelle società occidentali per via del razzismo. Le disuguaglianze sociali sono la principale fonte di conflitto nelle comunità in cui viviamo, lottare per il loro superamento significa lottare per la pace.
Tra i candidati poi compaiono WOSM e WAGGGS, gli organismi internazionali che rappresentano lo scautismo e il guidismo nel mondo, il loro contributo centenario nell’educazione alla pace e alla cittadinanza attiva è stato ritenuto degno di questa candidatura dalla parlamentare norvegese Solveig Schytz.
Questi esempi mi mostrano tutti che non basta volere la pace, ma che per realizzarla bisogna avere il coraggio di opporsi alle ingiustizie; mi è venuta così voglia di confrontare il mio punto di vista con quello di Andrej, un ragazzo conosciuto in estate che è rover in una delle compagnie CNGEI della mia città, ci siamo incontrati al parco per una passeggiata, muniti di mascherine.
Per avere la pace bisogna costruirla
Io e Andrej abbiamo iniziato a parlare del fatto che non basta volere la pace, ma mi è sembrato che lui avesse le idee molto chiare ed è riuscito a darmi un punto di vista nuovo. Penso che la differenza tra me e lui sta nel fatto che è molto abituato a vivere in gruppo, a dover prendere delle decisioni insieme ad altri e a dover conciliare davvero l’interesse di tante persone diverse. La Compagnia, mi ha spiegato, è molto diversa da un gruppo di amici, anche se secondo lui un gruppo di amici che si gestisce come una compagnia riesce a fare tantissimo e a far crescere tutti e tutte i componenti.
Andrej mi ha raccontato che da poco c’è stato il World Thinking Day, una ricorrenza mondiale in cui gli scout di tutto il mondo festeggiano il compleanno del fondatore del movimento Lord Baden Powell e di sua moglie Olave St. Clair Baden Powell, che ha provveduto allo sviluppo del guidismo, lo scoutismo femminile inaugurato dalla sorella di Baden Powell, Agnes. Le attività del World Thinking Day sono quelle che ad Andrej piacciono di più, perché lo fanno sentire parte di una comunità di scout molto grande, sa che in qualche parte del mondo qualcuno sta facendo il suo stesso gioco e sta approfondendo le sue stesse questioni.
A parlare di pace eravamo su due piani diversi, che alla fine si sono incontrati: io concentrata sulle grandi manifestazioni e sulle mobilitazioni che coinvolgono tante persone, lui impegnato ogni giorno ad essere costruttore di pace. Ci siamo capiti subito e siamo stati d’accordo sul fatto che il conflitto nasce quando le persone sono arrabbiate, tristi, insoddisfatte, quindi quando ci sono discriminazioni e disuguaglianze che danno ad alcuni e tolgono ad altri. Insieme ai suoi compagni di avventura e ai capi del gruppo Andrej ha trascorso la scorsa domenica a riflettere sull’importanza di costruire la pace ogni giorno in tutte le relazioni interpersonali, sia nelle relazioni a due che in gruppi di poche persone, fino a gruppi sempre più grandi. Se è vero che non basta volere la pace bisogna imparare a costruirla passo dopo passo ogni giorno da quando si è piccoli, chiedendosi sempre se stiamo avendo qualcosa in più degli altri, se abbiamo un privilegio di cui neanche ci accorgiamo di approfittare, se le persone che ci circondano stanno bene o se possono stare meglio anche grazie a ciò che noi decidiamo di dire e di fare.
Cosa significa per te impegnarsi per la pace nel rapporto con le altre persone?